L'amperometro, che misura l'intensità della corrente passante in un conduttore, si avvale di forze elettromagnetiche originate dal passaggio della corrente all'interno di una bobina che si trova immersa in un campo magnetico perchè accostata ai poli di un magnete.
Le forze magnetiche spostano di una determinata angolazione, facendola ruotare, la bobina: la grandezza dell'angolo è direttamente proporzionale alla corrente che percorre l'amperometro; questi strumenti, se non digitali, si avvalgono di una scala graduata attraverso la quale è possibile misurare l'intensità della corrente.
In genere la qualità dell'amperometro è misurata dalla sua resistenza interna che dovrebbe essere minore della resistenza del circuito all'interno del quale viene posto l'amperometro perchè altrimenti si originerebbe una perturbazione scatenante la modifica del valore della corrente da misurare.
Non bisogna trascurare neppure la risoluzione, la sensibilità, la precisione e la portata di ciascun amperometro, sia esso digitale (formati da un voltmetro digitale) o analogico (a sua volta suddiviso in amperometro elettrotermico e amperometro elettromagnetico).
La scala è graduata in ampere ("A") oppure nei suoi multipli ("mA") e sottomultipli ossia il milliamperometro e il microamperometro.
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